Sono cittadina italiana, attualmente residente in Svizzera. In Italia vive la metà dei miei parenti ed il mio compagno; io vivevo con lui da un anno. A marzo sono dovuta tornare dai miei genitori in Svizzera e non sono più potuta rientrare in Italia da allora.
Ho fatto il test sierologico e sono risultata ampiamente positiva, ho quindi fatto anche il tampone per sicurezza e sono negativa al covid.
Da casa mia vedo tutti i giorni le file di lavoratori frontalieri entrare e uscire dalla Svizzera e mi chiedo quale differenza ci sia tra me e loro. Non posso più tornare nel mio paese perché non ci lavoro? Perché sono potenzialmente pericolosa? Perché non voglio inventarmi “situazioni di assoluta necessità”? Perché un dpcm me lo impedisce.
Mi sento molto vicina a tutte le persone che come me, in questo periodo di profonda crisi, paura e sconforto, sono obbligate all’esilio, lontane dai propri affetti (o “congiunti”, se preferite). Mi sono trovata separata da persone care e da parte del mio cuore; penso che ora sia giunto il momento di tornare da loro. Mi appello a coloro che possono cambiare le cose: vi prego, a nome di tutti, dateci questa possibilità.
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Sono cittadina italiana, attualmente residente in Svizzera. In Italia vive la metà dei miei parenti ed il mio compagno; io vivevo con lui da un anno. A marzo sono dovuta tornare dai miei genitori in Svizzera e non sono più potuta rientrare in Italia da allora.
Ho fatto il test sierologico e sono risultata ampiamente positiva, ho quindi fatto anche il tampone per sicurezza e sono negativa al covid.
Da casa mia vedo tutti i giorni le file di lavoratori frontalieri entrare e uscire dalla Svizzera e mi chiedo quale differenza ci sia tra me e loro. Non posso più tornare nel mio paese perché non ci lavoro? Perché sono potenzialmente pericolosa? Perché non voglio inventarmi “situazioni di assoluta necessità”? Perché un dpcm me lo impedisce.
Mi sento molto vicina a tutte le persone che come me, in questo periodo di profonda crisi, paura e sconforto, sono obbligate all’esilio, lontane dai propri affetti (o “congiunti”, se preferite). Mi sono trovata separata da persone care e da parte del mio cuore; penso che ora sia giunto il momento di tornare da loro. Mi appello a coloro che possono cambiare le cose: vi prego, a nome di tutti, dateci questa possibilità.