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Misure di Corona: Apertura delle frontiere della Italia alle coppie e alle famiglie

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Ho il mio compagno in Germania per motivi di lavoro... non lo vedo da febbraio...è solo... e sinceramente non mo sembra giusto paragonare il mio spostamento a chi esce coperto turismo e vacanze... la mia è una necessita... il mio compagno sta da solo... e se per ora siamo separati è per lavoro e sacrifici di entrambi.... mi sembra totalmente assurdo non poter far fronte a questa situazione!!! Bisogna scindere il bisogno di tornare in famiglia da chi va in vacanza!!!

E’ importante perché non vedo più la mia compagna che vive a Bellinzona,lei sta soffrendo tanto per la mia mancanza e non giova sulla sue salute questo.Aspetto con ansia la riapertura delle frontiere perché voglio starli vicino in questo periodo.

Il mio compagno lavora in Germania, ci siamo visti agli inizi di febbraio. Io sono bloccata in Italia (lavoro da casa) e lui in Germania (per lavoro). Se potessi partirei subito facendo poi la quarantena prevista, non si tratta di fare la turista in Germania...

Il mio partner si trova in australia, lui non è un cittadino italiano ma doveva recarsi in italia per iniziare una nuova vita con tanto di lavoro e università.
Ora si trova in australia e ogni giorno aspettiamo che qualcuno ci dia la notizia giusta per poterci rivedere.
La nostra lontananza ci sta davvero facendo soffrire ma nonostante cio noi combattiamo e combatteremo fino a quando non saremo di nuovo a stringerci per mano.

Mi trovo in italia, vicino a cuneo, e la mia ragazza abita vicino a costanza in germania.
Nessuno pensa alla comunicazione tra gli stati ed al bisogno delle persone di vedersi, perchè siamo tutti uguali.

Sono cittadina italiana, attualmente residente in Svizzera. In Italia vive la metà dei miei parenti ed il mio compagno; io vivevo con lui da un anno. A marzo sono dovuta tornare dai miei genitori in Svizzera e non sono più potuta rientrare in Italia da allora.
Ho fatto il test sierologico e sono risultata ampiamente positiva, ho quindi fatto anche il tampone per sicurezza e sono negativa al covid.
Da casa mia vedo tutti i giorni le file di lavoratori frontalieri entrare e uscire dalla Svizzera e mi chiedo quale differenza ci sia tra me e loro. Non posso più tornare nel mio paese perché non ci lavoro? Perché sono potenzialmente pericolosa? Perché non voglio inventarmi “situazioni di assoluta necessità”? Perché un dpcm me lo impedisce.
Mi sento molto vicina a tutte le persone che come me, in questo periodo di profonda crisi, paura e sconforto, sono obbligate all’esilio, lontane dai propri affetti (o “congiunti”, se preferite). Mi sono trovata separata da persone care e da parte del mio cuore; penso che ora sia giunto il momento di tornare da loro. Mi appello a coloro che possono cambiare le cose: vi prego, a nome di tutti, dateci questa possibilità.

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